Se siete residenti nella Città Eterna saprete bene che, prima ancora di celebrare l’inizio di un nuovo anno il 1° gennaio, il Giubileo ha preso il via la vigilia di Natale con l’apertura da parte di Papa Francesco della Porta Santa nella Basilica di San Pietro. Se non siete romani o cattolici, potreste aver bisogno di qualche spiegazione su cosa sia un Giubileo e cosa esso comporti… I Giubilei sono eventi storici che si svolgono di norma ogni 25 anni a Roma, una tradizione che risale al XIV secolo e che segna una tappa importante per la Chiesa cattolica. Da un punto di visita più pratico, ciò che questo comporta per molti romani sono mesi di caos, con lavori di adeguamento delle infrastrutture cittadine (ahimè molto necessarie) che dovrebbero essere completati entro la fine del 2024 per accogliere i milioni di pellegrini che si prevede visiteranno Roma.
Anche se la maggior parte dei visitatori verrà per celebrare questo importante evento, molti coglieranno l’occasione per esplorare i siti storici della città e vivere la “dolce vita”. Dove andare, a cosa dare priorità e cosa sperimentare dipenderà dal tempo a disposizione, dalle preferenze e dal budget. Il mio punto di vista quando visito un luogo è che il profumo è sempre una parte importante di ogni esperienza e un modo molto personale e creativo per ricordare qualcosa di significativo. Con questa premessa, vi guiderò, in una selezione di articoli che pubblicherò nel corso del 2025, attraverso alcune delle mie passeggiate preferite a Roma, che comprenderanno ovviamente interessanti tappe legate al profumo!
Da dove cominciare?
Roma ha superato parecchie tempeste nel corso dei secoli, ma fortunatamente, grazie a leggi molto stringenti volte a preservare il suo patrimonio artistico, la sua personalità è rimasta immutata. Detto ciò, certe carateristiche non hanno resistito al passare del tempo: ad esempio, è sempre più difficile trovare dei veri artigiani che lavorano nella capitale. Gli antichi “atelier” e botteghe hanno lasciato il posto ad altri commerci, più redditizi, come ristoranti, gelaterie o negozi di souvenir.
In controtendenza, e incastonato tra il Colosseo e la stazione Termini, c’è il quartiere Monti, e in particolare la zone intorno a via dei Serpenti (che nome favoloso!).
Per molti anni è stato un quartiere piuttosto degradato. Ma negli ultimi vent’anni ha visto una rinascita dalle sue ceneri ed è ora felicemente popolato da piccoli negozi artigianali come un produttore di candele artistiche Candlestore (non fatevi scoraggiare dal nome noioso) (#candelstorelab ), un laboratorio di mosaico (#Studio_Cassio), un vetraio (#Studiosilice), una sartoria danese che realizza splendidi capi di alta gamma di ispirazione vintage (#Tina. Sondergaard.rome), assolutamente bellissima, controllate la sua pagina instagram per avere aggiornamenti regolari sui suoi modelli), ecc.
Il quartiere merita una visita se si è alla ricerca di regali più particolari o se si vuole fare una pausa da tutti i negozi di souvenir standardizzati.
Sulla stessa scia artistica, a pochi passi da via dei Serpenti, in via Leonina 5, si trova la deliziosa profumeria di nicchia Alè Parfum. Fondata dalla Sig.ra Giancarla Perugini nel 2008, originariamente in un altro quartiere, la boutique è stata creata come un lavoro d’amore da parti di una persona che evidentemente apprezza i profumi e si è immersa nel mondo del profumo fin dall’infanzia. Come spesso accade, anche la madre della Signora Perugini aveva un negozio di profumi/cosmetici a nord di Roma, vicino a Monte Mario, anche se con marchi più commerciali e tradizionali.
Ma come dice il proverbio: “il figlio del calzolaio va sempre a piedi nudi” e di quei tempi la Sig.ra ricorda che, pur avendo accesso a molti profumi grazie alla madre, si rammaricava di non averne mai ricevuti in dono da amici o fidanzati che naturalmente pensavano fosse l’ultima cosa che potesse gradire! Alla fine ha rilevato il negozio dalla madre, insieme alla sorella, e lo ha gestito per molti anni fino a quando ha deciso di aprire una profumeria più esclusiva e artistica. Originariamente situata in via degli Avignonesi, vicino a via del Tritone, nel centro della città, La Sig.ra Perugini decise di trasferirsi nella sede attuale nel 2008, avendo avuto l’intuizione e la visione che questa zona sarebbe diventata uno dei centri artigianali/artistici della città.
La decisione di aprire una profumeria di nicchia è stata presa a seguito di una tragedia personale che ha spinto la Sig.ra Perugini a seguire la sua vera passione in fatto di profumeria. La scelta di rifuggire dai marchi commerciali è stata fatta sia per differenziarsi dalla concorrenza, sia per un’inclinazione personale.
Che tipo di marchi si possono trovare da Alè Parfum?La proprietaria sceglie personalmente i marchi che propone, perché solo così è in grado di trasmettere efficacemente ai suoi clienti l’amore per i profumi. Per farlo, si affida principalmente a distributori di fiducia con cui ha costruito un rapporto nel corso degli anni e sa che selezionerà marchi unici e interessanti. La scelta è davvero mozzafiato per una boutique relativamente piccola”. Include, e queste sono tutte categorizzazioni mie, non della proprietaria:
* Marchi artistici/ribelli come Naomi Goodsir, Etat Libre d’Orange, Leo Fusciuni o DS & Durga; tutti leggermente taglienti e provocatori.
* Case storiche come Lubin che, secondo il marchio, risale al 1789 (avrei pensato che avessero altre priorità in quel momento storico, ma forse fu creato proprio prima della presa della Bastiglia…);
*Marchi nuovi e di tendenza come Atelier Materi o Bohoboco;
*Offerte di lusso naturali/sostenibili: come “Voyages Immaginaires”, che crea profumi completamente naturali e offre la possibilità di acquistare ricariche;
*Nicchia “pop” come Montale, Nobile 1942 o Carthusia;
*Profumieri indipendenti come Tauer Perfume, Francesca Bianchi e James Heeley, solo per citarne alcuni.
In qualità di distributore ufficiale, Alè Parfum distribuisce l’intera linea di ciascuna di questi marchi, il che, nel caso di Montale, Nobile o Meo Fusciuni, può significare quasi 50-60 profumi diversi. Parlando con la Sig.ra Perugini, ho volute capire un po’ meglio la realtà di una profumeria di nicchia..
Chi sono i suoi clienti? È un gruppo eterogeneo, ma data la posizione, ci sono molti turisti (che costituiscono circa il 70% dei clienti, dato che i clienti italiani tendono a preferire gli acquisti online) provenienti dagli Stati Uniti, dall’Asia e dall’Europa dell’Est, oltre che da molti Paesi dell’UE. Mentre stavo intervistando Giancarla, un gruppo di tre spagnoli è arrivato su consiglio di un amico. Gli stranieri sono spesso alla ricerca di marchi italiani come souvenir da portare a casa dai loro viaggi, il che ha influenzato Giancarla anche nella selezione dei marchi.
Per quanto riguarda l’evoluzione delle abitudini di acquisto dei consumatori, la titolare si è lamentata dell’era degli “influencer” di Instagram e YouTube che influenzano un gran numero dei loro abbonati nelle loro scelte su quale profumo provare, su cosa va di moda e cosa è desiderabile, privando a suo avviso le persone della libertà di decidere da sole cosa fa per loro. Mi ha raccontato della visita frequente di persone che si presentano con lunghe liste di profumi da provare seguendo le raccomandazioni degli influencer e finiscono per rimanere deluse quando finalmente annusano i profumi.
Quale sono le tendenze dei profumi? Dopo la pandemia, si è registrata una tendenza evidente per i profumi che sono confortanti e nostalgici. La vaniglia, così come altri piaceri legati al cibo come il caffè (come l’Intense Café di Montale) e il cioccolato, sono molto popolari, così come i profumi che sono percepiti come “nostalgici e legati ai ricordi dell’infanzia”. Per quanto riguarda i profumi destinati agli uomini (se vogliamo ancora attribuire un genere ai profumi), negli ultimi anni si è assistito a una rinascita dei profumi speziati, così come degli incensi di tabacco, dei profumi fumosi e legnosi. Naturalmente queste preferenze variano da persona a persona, ma nel complesso i clienti asiatici, secondo la sua esperienza, tendono a preferire i profumi floreali più leggeri, quelli nordeuropei gli incensi e i legnosi, mentre molti turisti americani si orientano verso fragranze naturali e leggere e verso i profumi gourmand.
Mi interessava conoscere la sua opinione sull’importanza del packaging e dello story telling. Quant’ è importante nel processo decisionale dei clienti? Secondo la Sig.ra Perugini, e a mia sorpresa, questi fattori non sembrano avere molta importanza per I clienti del negozio, che in genere non sono più interessati a conoscere i retroscena dei marchi e dei profumi. (…peccato per i marchi con un story telling elaborato e le confezioni costose…). Potrebbe essere dovuto alla posizione del suo negozio e dal fatto che i turisti non avendo tanto tempo a Roma non abbiano voglia di approfondire questi temi. Nella sua esperienza le raccomandazioni degli influencer e in generale il profumo in sé sono i fattori che hanno maggiore incidenza sulla vendita di un profumo . La profumeria naturale e/o le preoccupazioni per la sostenibilità non sembrano avere un posto di rilievo tra le priorità delle persone.
Infine, dato che ho visitato il negozio poco prima di Natale, le ho chiesto quale strategia adottare quando si vuole regalare un profumo ad altri? Per motivi pratici, non hanno set di “scoperta con campioni” che è sempre la mia prima raccomandazione, quindi il suo consiglio è stato quello di attenersi a colonie fresche, come profumi agrumati che sono sempre piacevoli, o a profumi muschiati e puliti che difficilmente disturbano qualcuno. Inannzitutto, consiglia di recarsi in un negozio per provare personalmente i profumi. Finché non inventeranno una nuova tecnologia per annusare online, non c’è modo di farsi un’idea personale altrimenti…
Spero che questo vi abbia dato qualche idea su dove andare a fare una passeggiata quando sarete a Roma!
Buon anno a tutti e buone scoperte olfattive!